Un comune polimorfismo del recettore beta1-adrenergico predice una risposta favorevole alla terapia di controllo del ritmo nella fibrillazione atriale
È stato valutato l'impatto di 2 comuni polimorfismi beta1-adrenergici ( beta1-AR ) ( G389R e S49G ) in risposta alla terapia di controllo della frequenza ventricolare nei pazienti con fibrillazione atriale.
Studi randomizzati hanno mostrato che il controllo della frequenza ventricolare è una strategia di trattamento accettabile nei pazienti con fibrillazione atriale. Tuttavia, l'identificazione dei pazienti che risponderanno adeguatamente alla terapia di controllo rimane una sfida.
Sono stati studiati 543 soggetti ( 63% uomini, età media 61.8 anni ) inseriti nel registro Vanderbilt AF e gestiti con una strategia di controllo del ritmo.
Un responder doveva mostrare un adeguato controllo della frequenza ventricolare in base ai criteri AFFIRM ( Atrial Fibrillation Follow-up Investigation of Rhythm Management ): frequenza cardiaca media ( HR ) a riposo inferiore 80 battiti/min; e HR massima durante un test di movimento di 6 min inferiore a 110 battiti/min o HR media durante un esame Holter 24 ore inferiore a 100 battiti/min.
Un totale di 295 pazienti ( 54.3% ) hanno incontrato i criteri AFFIRM.
Le caratteristiche cliniche di base erano simili nei responder e nei non-responder ad eccezione della frequenza cardiaca media a riposo ( 76 vs 70 battiti/min, p inferiore a 0.01 ) e del fumo ( 6% vs 1%, p inferiore a 0.01 ).
Diverse variabili cliniche ( età, sesso, ipertensione ) non sono riuscite a predire la risposta alla terapia di controllo della frequenza.
Al contrario, i portatori della variante Gly a 389 hanno avuto più probabilità di ottenere una risposta positiva alla terapia di controllo del ritmo; il 60% contro il 51% nel genotipo Arg389Arg ( p=0.04 ).
Questa associazione si è mantenuta anche dopo la correzione per molteplici fattori clinici ( odds ratio, OR=1.42, p inferiore 0.05 ).
Tra i responder, i soggetti portatori della variante Gly389 hanno richiesto più basse dosi di farmaci di controllo del ritmo; Atenololo: 92 mg contro 68 mg; Carvedilolo: 44 mg versus 20 mg; Metoprololo: 80 mg versus 72 mg; Diltiazem: 212 mg rispetto a 180 mg, e Verapamil: 276 mg rispetto a 200 mg, rispettivamente ( p inferiore a 0.01 per tutti i confronti ).
In conclusione, è stato identificato un comune polimorfismo beta1-AR, G389R, che è associato a risposta adeguata alla terapia di controllo del ritmo in pazienti con fibrillazione atriale.
Gly389 è una variante di perdita della funzione; di conseguenza, per la stessa stimolazione adrenergica, produce ridotti livelli di adenilciclasi e quindi attenua la cascata beta-adrenergica.
Questi risultati rappresentano un passo in avanti nello sviluppo di una strategia a lungo termine di selezione di opzioni di trattamento in base al genotipo di fibrillazione atriale. ( Xagena2012 )
Parvez B et al, J Am Coll Cardiol 2012; 59: 49-56
Cardio2012
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
Effetto dell'ablazione transcatetere mediante isolamento della vena polmonare con o senza isolamento della parete atriale posteriore sinistra sulla recidiva di aritmia atriale nella fibrillazione atriale persistente: studio CAPLA
L'isolamento della vena polmonare ( PVI ) da solo è meno efficace nei pazienti con fibrillazione atriale persistente rispetto alla...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Progressione della fibrillazione atriale dopo crioablazione o terapia farmacologica
La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...
Associazioni della dose di Apixaban con esiti di sicurezza ed efficacia nei pazienti con fibrillazione atriale e grave malattia renale cronica
Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...
Ablazione transcatetere nell'insufficienza cardiaca allo stadio terminale con fibrillazione atriale
Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...
Sicurezza ed efficacia dell'ablazione a campo pulsato nel trattamento della fibrillazione atriale: esiti a un anno dal registro MANIFEST-PF
L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...
Effetti dell'anticoagulazione orale nelle persone con fibrillazione atriale dopo emorragia intracranica spontanea: studio COCROACH
La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Ablazione a campo pulsato o termica convenzionale per la fibrillazione atriale parossistica
L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...